Galleria - Le Radio di Sophie - GalleryRadiomarelli CoribantePiccolo ricevitore ad amplificazione diretta del 1931
Alla fine degli anni '20 il mercato italiano della radio era ancora quasi completamente in mano all'industria straniera, specie americana, inglese e tedesca. La produzione nazionale era legata a pochi, prestigiosi marchi che detenevano soprattutto un mercato di elite: Ramazzotti, Siti, e pochi altri. La Radiomarelli nacque nei primi anni '30 da un consorzio di industriali di vari settori, su precisa indicazione del Governo. Lo scopo era quello di avviare un'industria radiofonica di alto livello che servisse a frenare l'importazione dall'America e dal Nord Europa. La Magneti Marelli, già attiva nel settore elettrico ed automobilistico, mise a disposizione gran parte del capitale e gli impianti produttivi. Nei primi anni la Radiomarelli produsse apparecchi su licenza della American Bosch, identici in tutto ai corrispondenti americani. In seguito avviò una produzione propria. Il Coribante fu posto in produzione nel 1931, come versione italiana del modello 5-A della American Bosch. Stesso schema, stesse valvole, stesso mobiletto di piccole dimensioni, a forma di cofanetto. Il medesimo scudetto della Radiomarelli, col famoso motto il meglio in radio, era identico all'omologo scudetto della American Bosch che riportava il motto the best in radio. La qualità comunque era buona, e le rifiniture decisamente migliori dell'originale. Questi elementi decretarono il successo del marchio Radiomarelli, che proseguì fino alla Seconda Guerra Mondiale e per alcuni anni successivi ancora.
Tecnica Dal punto di vista tecnico, il ricevitore si pone in quella sottile zona di demarcazione che sta tra le radio degli anni '20 ed i ricevitori commerciali che si diffusero a partire dalla prima metà degli anni '30. Infatti, pur trattandosi di un ricevitore "TRF" (ad amplificazione diretta), è tuttavia alimentato dalla rete luce con trasformatore e valvola raddrizzatrice e fa uso di un altoparlante elettrodinamico, anch'esso inserito nel mobile. La scala di sintonia è numerica, graduata da 0 a 100 (e non in metri, come si cominciò ad usare di lì a poco). L'unica banda ricevibile è quella delle Onde Medie, adibite fin da allora alle trasmissioni a carattere regionale o nazionale. Lo schema, semplice e lineare, è basato naturalmente su valvole di tipo americano. L'amplificazione a radiofrequenza è affidata a due tetrodi 51 accoppiati mediante trasformatori RF accordati sul secondario, facenti capo ad un condensatore variabile triplo. L'ultimo trasformatore a radiofrequenza è seguito da un rivelatore a caratteristica di placca (24) e dal pentodo finale (47). L'accoppiamento tra la rivelatrice e la finale è ottenuto mediante un gruppo resistenza-condensatore, e questo rappresenta un elemento di modernità rispetto ai ricevitori di pochi anni prima, che facevano uso sistematico dei trasformatori intervalvolari anche per la BF. Un altro elemento di innovazione è rappresentato dall'alimentatore per corrente alternata (110/125V) con raddrizzatrice 80, che fornisce anche la tensione negativa di polarizzazione dello stadio finale. Da notare il controllo del volume, ottenuto variando la resistenza catodica dei due stadi a RF, mediante un reostato da 10kohm. L'uso di valvole "moderne" di tipo antimicrofonico, permette di ospitare l'altoparlante elettrodinamico sullo stesso chassis, cosa che solo pochi anni prima sarebbe stata impensabile. Si tratta, dunque, di un buon apparecchio, perfettamente in linea con lo "stato dell'arte" della radiotecnica per il 1931.
Restauro L'esemplare mostrato in questa pagina mi è pervenuto in condizioni non particolarmente felici: mobile spaccato in più punti con evidenti segni di bruciatura sul coperchio, condensatore variabile deformato, altoparlante danneggiato, una valvola priva di cappuccio. La sequenza di foto qua sotto mostra appunto lo stato iniziale dell'apparecchio e qualche dettaglio.
I guasti erano numerosi e non banali: potenziometro del volume interrotto, condensatore variabile con molte lamine in corto a causa della deformazione del supporto realizzato nella famigerata lega "zama" (zinco-alluminio-manganese), avvolgimento primario del secondo trasformatore RF interrotto, oltre a qualche altro piccolo problema. Fortunatamente le valvole sono risultate tutte buone, e tra queste spicca una bellissima 24 Arcturus blu a cui mancava il cappuccio, che con un delicato intervento sono riuscito a ripristinare. Le due 51 e la 47 sono ugualmente d'epoca, Fivre color "rosso". L'unica più recente è la 80, ugualmente Fivre. Per ripristinare il funzionamento del condensatore variabile l'ho dovuto smontare completamente, e poi ho proceduto a rimettere in forma i singoli supporti e ad iniettare dell'adesivo nelle spaccature che si andavano formando. Per fortuna il fenomeno era limitato e si è potuto porvi rimedio. La bobina interrotta apparteneva al secondo trasformatore RF (foto più a destra nella sequenza di sopra), è stata anch'essa smontata, svolta e riavvolta con filo simile e simile numero di spire. Il resto del lavoro è proseguito senza ulteriori problemi. Dopo molte ore di lavoro il telaio era perfettamente a posto e, cosa importante, con sopra tutti i suoi pezzi originali, compresi l'interruttore e il potenziometro del volume. Anche i componenti passivi, condensatori e resistenze, sono risultati quasi tutti in condizioni di poter continuare a funzionare, eccetto un elettrolitico e, naturalmente, il condensatore di accoppiamento di BF. Il mobile ha richiesto a sua volta una serie di interventi: incollatura delle spaccature, aggiunta di parti mancanti, sostituzione di parte dell'impiallacciatura del coperchio, sostituzione della tela dell'altoparlante, lucidatura. Il risultato è, come piace a me, non un mobile "rimesso a nuovo", ma semplicemente "restaurato", robusto e integro.
Prova d'ascolto L'apparecchio funziona a 110V, quindi ho provveduto a collegare un trasformatore esterno. Con uno spezzone di filo di 2 metri che funge da antenna la ricezione è forte e chiara su tutta la gamma, con buona selettività e ottima sensibilità, malgrado le valvole siano tutte piuttosto usate. Il controllo del volume agisce in modo progressivo, e l'altoparlante, malgrado la riparazione, risponde con un suono piacevole e caldo. Cerchiamo di immaginare l'effetto di un simile ricevitore al confronto con le radio presenti allora sul mercato, con dieci manopole da regolare, altoparlanti a tromba che gracchiavano, fischi e inneschi di reazione...
L&S 04/05 |
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