Galleria - Le Radio di Sophie - GalleryPhonola mod. 577-ALa radio in palma di mano (con un certo sforzo!!) Sul finire degli anni '30 l'industria radiofonica cominciò a produrre apparecchi di piccole dimensioni, adatti come "seconda radio" da collocare in cucina o in camera da letto. Un lusso che qualcuno ormai poteva permettersi. In breve si sviluppò un mercato delle radio piccole, capeggiato dal modello FIDO della Radiomarelli, cui seguirono tanti altri. La Phonola arrivò solo dopo la guerra, con questo modello 577 del 1946, ma si tratta di un apparecchio originale e moderno per l'epoca. Pur essendo tra i più piccoli della categoria, ha ben 4 gamme d'onda e un altoparlante di dimensioni accettabili. Il "trucco" è quello di utilizzare la stessa scala parlante come griglia per l'altoparlante, suddividendola in quattro listarelle di materiale plastico trasparente (plexiglass?). Le dimensioni dell'apparecchio sono di cm 23 x 14, con 12 cm di profondità e un peso di quasi quattro chilogrammi. L'interno è un capolavoro di ingegneria per quanto riguarda la compattezza di montaggio dei vari pezzi, tutti di dimensioni ragguardevoli a partire dalle valvole: cinque di cui tre octal (6Q7, 6V6, 6X5) e due a contatti laterali (ECH4, EF9). Guardando le foto del telaio ci si rende conto che sarebbe difficile aggiungerci qualcosa. I trasformatori di media frequenza sono disposti in verticale per occupare meno spazio, ma sono di facile accesso avendo la vite di regolazione rivolta indietro. Da notare le quattro lampadine della scala, che si accendono alternativamente illuminando solo la porzione interessata. L'altoparlante è del tutto invisibile: per raggiungerlo occorre smontare il pannello anteriore. Il percorso della cordicella di sintonia è piuttosto complicato, in quanto deve sostenere e guidare l'indice nel movimento orizzontale.
Il modello a cui si riferiscono le immagini di questa pagina è la versione "A", che si differenzia dalla prima versione per l'uso della 6Q7 al posto della EBC3 come rivelatrice-preamplificatrice. Negli anni successivi furono realizzate altre versioni (fino alla "E") tutte con estetica identica ma con differenti serie di valvole (miniatura, rimlock...).
Lo schema è quello di una tipica supereterodina degli anni '40, nella quale l'unica concessione alla miniaturizzazione è data dall'uso di un autotrasformatore per l'alimentazione anodica, mentre i filamenti delle valvole sono alimentati in parallelo da un secondario separato. L'altoparlante è del tipo elettrodinamico.
L'immagine che segue può essere utile per seguire il percorso del cordino di sintonia, che passa attraverso numerose pulegge (fai clic sull'immagine per vederla meglio).
Nota personale La Phonola 577 fu la radio che i miei genitori acquistarono nel 1947, quando si sposarono e andarono a vivere in un paesino dell'interno della Sardegna. Quando ero piccolo la "Phonoletta" era sul caminetto, nel tinello, e spandeva la sua musica, i suoi notiziari e il suo tepore in ogni ora del giorno, compagna indispensabile di un'era pre-televisiva. Quando fu molto vecchia e malandata, ormai all'epoca delle prime radio a transistor, mio padre me la regalò per i miei esperimenti. Avevo 12 anni e la distrussi pezzo per pezzo, fino a svolgere il filo della bobina di campo per costruirmi le mie elettrocalamite, ma dai suoi pezzi è nata la passione per le radio d'epoca, che come vedete continua ancora. (L.M. 10/09)
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