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Imca Radio IF71 Esagamma

...la passione per il dettaglio...

La produzione Imca Radio, cominciata intorno al 1935 e proseguita con alterne vicende fin dopo la Guerra, fu sempre rivolta alla realizzazione di apparecchi multigamma di classe professionale. Prima di allora la Imca di Alessandria era una piccola industria che produceva imballaggi di cartone. La svolta produttiva fu decisa dal famoso Ing. Filippa, inventore del telaio a tamburo rotante, che costituì per quasi un decennio un esempio internazionale di qualità ed accuratezza tecnica. L'uso del tamburo rotante (invece del sistema a commutatori) è una scelta che assicura dei vantaggi tecnici, specie nelle gamme delle onde corte. Vi è un indubbio miglioramento della sensibilità, della selettività e della precisione di sintonia.  Naturalmente il costo degli apparecchi era alquanto elevato, e rispecchiava la qualità posta in ogni dettaglio costruttivo.

La IF-71 Esagamma è un buon esempio di questa qualità, e le foto di questa pagina possono servire a dare un'idea. In realtà non si tratta di un solo modello di ricevitore, ma di una vera e propria linea di produzione: infatti restò in produzione per molti anni, subendo numerose modifiche anche radicali, nei circuiti, nelle valvole installate e negli stadi d'uscita, a una, due o tre valvole finali, con uno o più altoparlanti. Il modello qui presentato è quello della III serie, prodotta intorno al 1936. E' una supereterodina a 7 valvole con indicatore ottico a proiezione d'ombra. Monta le seguenti valvole: 6D6 (amplif. RF), 6L7 (mescolatrice), 76 (oscillatrice), 6D6 (amplif. FI), 75 (rivelatrice-perampl. BF), 42 (finale), 80 (raddrizzatrice). Come già detto, la peculiarità dello schema sta tutta nel gruppo AF a tamburo rotante a 6 posizioni: 4 OC + 2 OM.

Il mobile è quasi tutto in noce massiccio, molto pesante e robusto. La griglia dell'altoparlante è realizzata anch'essa in legno, mediante listelli fresati a mezzo tondo. La finestra della scala parlante è affiancata da due grosse ghiere in bakelite che servono per il cambio-gamma e per la sintonia. Queste due funzioni sono riportate anche in due delle quattro manopole. Le altre due servono come sempre per l'interruttore-volume e per il tono. Tirando quest'ultima manopola si attiva la presa "fono".

Osservando i dettagli costruttivi si possono notare certe particolarità che denotano una cura quasi maniacale: per esempio, le cromature nelle calotte del trasformatore di alimentazione, il cablaggio ordinato ed accurato, il marchio di fabbrica riportato su ogni particolare, comprese le manopole. Da notare sulla targhetta identificativa il notevole numero di brevetti internazionali.

L'esemplare in nostro possesso è stato acquistato per una cifra modesta in un mercatino domenicale. Aveva il mobile un po' ammaccato, specie nelle delicate parti frontali, e il tamburo deteriorato per l'umidità (qualche scala parlante è parzialmente cancellata). Dopo un accurato restauro conservativo si presenta bene nell'aspetto e nella funzionalità.

Per ulteriori informazioni scrivi a Leonardo

 

 

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