Galleria - Le Radio di Sophie - GalleryRadiomarelli ArgiritaRadiogrammofono del 1933 Quello che presentiamo in questa pagina è uno dei pezzi più prestigiosi della nostra collezione. Si tratta di un radiogrammofono prodotto dalla Marelli nel 1933 come derivazione del modello Kastalia, quasi identico esteticamente ma privo del giradischi e della serrandina anteriore (vedi foto 1 e 2). Il mobile è una consolle in noce, palissandro e radica di noce secondo il tipico gusto italiano dell'epoca. Il giradischi è alloggiato sotto il coperchio superiore (foto 3). Nello stesso vano sono ricavati due scomparti porta-dischi (foto 4). Il circuito è un supereterodina a 8 valvole della prima generazione, ossia con il convertitore basato su due valvole (triodo 27 come oscillatore; pentodo 51 come mescolatore), anzichè la valvola multigriglia che venne introdotta a partire dal 1933. Inoltre è presente uno stadio amplificatore a RF, necessario per attenuare la ricezione di segnali a "frequenza immagine". La frequenza intermedia è di 175 kHz. L'unica gamma ricevibile è quella delle Onde Medie, con una scala circolare graduata direttamente in metri (foto 5) ed inserita in un elemento ornamentale di bakelite. L'amplificatore finale in controfase (2 pentodi 47) fornisce una potenza notevole all'altoparlante elettrodinamico di grande diametro (foto 6). La Radiomarelli è una delle più note Case produttrici di apparecchi radio italiane. Nacque nei primi anni '30 da un consorzio di industriali del settore radio, su indicazione del Governo. Lo scopo era quello di avviare un'industria radiofonica di alto livello che servisse a frenare l'importazione dall'America e dal Nord Europa. La Magneti Marelli, già attiva nel settore elettrico ed automobilistico, mise a disposizione gran parte del capitale e gli impianti produttivi. Nei primi anni la Radiomarelli produceva apparecchi su licenza della American Bosch, identici in tutto ai corrispondenti americani. In seguito avviò una produzione propria. I primi ricevitori Radiomarelli, tutti di grande prestigio, avevano tutti un nome ricavato dalle mitologie greche, latine e orientali. La produzione Radiomarelli proseguì ancora nel dopoguerra, sebbene rivolta ormai ad un mercato di massa. Abbiamo scovato l'esemplare qui fotografato presso un rigattiere di periferia, in condizioni di abbandono (foto 7 e 8). Mancavano quasi tutte le valvole e il mobile era stato esposto alla pioggia. La serrandina era sfondata. Numerosi tarli avevano fatto il resto del lavoro. Per fortuna il giradischi era intatto, come pure il fregio e le manopole. Dopo un accurato restauro il mobile è stato restituito all'antico splendore, e l'apparecchio all'antica funzionalità. Il suono è caldo e potente, la ricezione molto sensibile e pulita. L.M. - S.A. 09/01
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